TECNICHE GRAFICHE SPECIALI
(POPARTLAB)
insegnante: Marina Bolmini
La conoscenza dell’arte contemporanea è ancora affidata agli stereotipi e ai “sentito dire”, mentre sarebbe fondamentale che si svecchiasse non tanto il mondo dell’arte (in Italia molto stimolante) ma la percezione e la conoscenza del grande pubblico. POPARTLAB si può definire un corso di arte “popolare”, dal punto di vista teorico e tecnico. Il primo aspetto, ovvero quello teorico, trova i suoi motivi ispiratori nell’avanguardia americana degli anni ’60: la pop art. Il termine “Pop Art”, abbreviazione di popular art, fu coniato nel 1955 da due studiosi inglesi, Lesile Fiedler e Reyner Banham, per designare l’universo dei mass-media, o meglio delle forme visive e musicali ad esso collegate: dal cartellone pubblicitario alla televisione,dal cinema alla musica leggera, dai rotocalchi ai fumetti, dalla moda alla confezione delle merci di consumo. Il variegato, e a suo modo immaginativo, linguaggio dei nuovi prodotti destinati alla massa aveva preso il posto delle immagini popolari di un tempo, legate all’artigianato e a tradizioni popolari, occupando il loro livello ma rimanendo gerarchicamente distinto dall’arte “colta”. All’inizio degli anni Sessanta il critico americano Lawrence Alloway adottò l’espressione “pop art” in altro senso, come sigla di un nuovo movimento d’avanguardia le cui manifestazioni, pur attenendosi al livello “colto” dell’arte, operavano un’inedito scambio con i mass-media. Gli artisti di questa corrente si dedicarono alla trascrizione pittorica del repertorio di immagini offerto dall’universo dei mass-media, producendo dipinti ispirati ai fumetti o ad altre immagini di largo consumo e mutuandone le tecniche di riproduzione (la stampa serigrafica, la produzione di multipli).
Piano di lavoro
Partendo da questo presupposto, il piano di lavoro prevede di usare e manipolare immagini prelevate dal mondo mediale o dalla quotidianità personale, usando foto, fotocopie, ritagli di rotocalchi e materiali eterogenei. Di conseguenza il corso è aperto a tutti, anche a chi non ha conoscenze e basi di disegno e pittura.
Tecniche e materiali
Dal punto di vista tecnico i metodi di stampa industriale saranno convertiti in modalità prettamente artigianale, usando le seguenti tecniche:
- stampa con diluente;
- stampa monotipo con vetro e con carta;
- stampa con stencil.
Il lavoro di riproduzione sarà integrato con l’uso della pittura, del collage e dell’assemblage, lavorando con carta, stoffa, plastica, impiallacciatura e quant’altro sia ritenuto opportuno dalle esigenze creative degli allievi. Tali elementi sono facilmente reperibili come scarti da riciclaggio, dando così la possibilità agli allievi di ripensare alla funzionalità e all’uso degli oggetti. Quindi i materiali principalmente usati saranno pastelli, pennarelli acquerellabili, tempere e materiale di riciclo; i supporti carta e tela.
Obbiettivi
Durante il corso saranno insegnati gli usi delle suddette tecniche, coadiuvate da lezioni teoriche su impostazione grafica, percezione visiva e teoria del colore. Lo scopo principale è lo sviluppo del lavoro manuale mediante l’uso di materiali eterogenei e dello spirito d’osservazione nei confronti dell’immagine, oltre a dare libero sfogo alla fantasia degli allievi. Inoltre questa indagine che parte dall’arte degli anni ’60 vuole avvicinare gli allievi all’arte contemporanea (sfatandone il mito dell’incomprensibilità), riflettere sull’influenza che il mondo mediale esercita sulla creatività e praticare un esercizio di critica e sperimentazione.